“Nexus”, l’ibrido urbano volante di Bell Helicopter per la “Urban Air Mobility”

Verso la fine degli Anni 70 la statunitense Bell Helicopter in collaborazione con Boeing realizzò un velivolo sperimentale militare denominato “Xv-16 Plr”. Nella sigla le ultime tre lettere costituivano l’acronimo di “Power lift rotorcraft” e sottolineavano la particolarità del progetto.”Xv-16 plr” era in effetti uno dei primi velivoli “Vtol”, “Vertical take-off and landing”, equipaggiato con un sistema propulsivo di tipo “TiltRotors”, cioè costituito da quattro eliche intubate con gondole di sostegno a inclinazione variabile. I gruppi propulsivi erano posizionati alle estremità di quattro ali e ruotando su se stessi permettevano al prototipo di decollare e atterrare come un elicottero. Le eliche una volta in volo venivano poi riposizionate verticalmente e generavano la spinta di avanzamento lasciando alle ali il compito di sviluppare la portanza necessaria. Il velivolo completò i test di volo dimostrando elevate performance e una grande funzionalità operativa, ma il progetto fu abbandonato per gli elevati costi di produzione delle unità a causa del complesso sistema propulsivo, costituito da quattro motori turboelica associati a sistemi di trasmissione a 11 cambi che servivano per assecondare il movimento rotatorio delle gondole di supporto delle eliche.

Ora è invece arrivato il prototipo “Nexus” di Bell Helicopter come primo esempio di “Urban Air Mobility”. Di fatto un’evoluzione degli elicotteri.

“Nexus”, l’ibrido urbano volante di Bell Helicopter per la “Urban Air Mobility”

Oggi il bis, nel senso che un veivolo molto simile a “Xv-16 Plr” è stato proposto a Las Vegas anche se ridimensionato nelle forme e nelle prestazioni per metterlo in grado di far fronte a missioni operative di trasporto pubblico. Bell Helicopter ha in effetti presentato “Nexus”, l’ibrido urbano volante di Bell Helicopter per la “Urban Air Mobility”. Si tratta del primo prototipo di una nuova categoria di velivoli che puntano a inserirsi in un nuovo comparto dei trasporti definito “Uam”, “Urban Air Mobility”, una sorta di drone abitabile chiamato “Nexus” fruibile quale aero taxi e come tale destinato al trasporto di passeggeri, quattro, negli spostamenti a breve raggio all’interno delle grandi aree metropolitane e nelle zone subito limitrofe.

Il veivolo a livello di architettura riprende molte delle caratteristiche funzionali di Bell “Xv-16 plr”, a partire dal sistema propulsivo basato su eliche intubate a inclinazione variabile. Secondo i manager della Casa in futuro tale categoria di veicoli potrebbe diventare una delle soluzioni più efficienti per soddisfare gli spostamenti all’interno dei nuclei urbani visto il costante aumento della densità di popolazione e il conseguente aumento del traffico.

Verso la “Urban Air Mobility”

Affermazione tutta da dimostrare visto che, nonostante il design avveniristico e il sistema propulsivo innovativo, “Nexus” punta a inserirsi all’interno di un contesto di mobilità oggi già asservito dagli elicotteri e quindi estremamente limitato in termini di utenza. A maggior ragione se si pensa che per quanto compatto il veivolo richiede comunque aree di atterraggio e decollo di almeno 12 metri di diametro.

Veramente innovativo però il sistema di spinta, basato su sei eliche intubate cui si affiancano superfici alari e un sistema propulsivo di tipo ibrido basato sulla presenza di un motore a turbina che aziona un generatore elettrico. Il sistema è stato sviluppato in collaborazione con il gruppo francese Safran e integra anche un anche di un compatto pacco-batterie fornito dal gruppo Eps, anche lui francese, che in determinate condizioni operative può supportare autonomamente i motori elettrici permettendo lo spegnimento del motore principale.

Di fatto quindi “Nexus” sfrutta un sistema ibrido-serie in grado di permettergli un raggio operativo di 241 chilometri con prestazioni che vedono una velocità massima di 288 chilometri all’ora. Le due superfici alari primarie si sviluppano su una lunghezza di circa due metri e mezzo ciascuna alle estremità delle quali si inseriscono due delle sei eliche intubate. Altre quattro eliche sono posizionate di fianco alla fusoliera del velivolo accoppiate anteriormente e posteriormente. Una seconda superficie alare è costituita poi da uno stabilizzatore orizzontale di grandi dimensioni posizionato all’estremità di due timoni verticali.

Il tutto per un peso complessivo di due mila 720 chili. All’interno della fusoliera la cabina passeggeri ospita fino a quattro persone più il pilota, ma Bell sta sviluppando anche una seconda versione di “Nexus”, biposto, più compatta, e a tre motori. Al progetto, oltre a Safran ed Eps, stanno collaborando anche altre importanti aziende aeronautiche tra cui Thales, per la messa a punto del sistema di controllo harware e software, Moog, per i sistemi di azionamento, e Garmin per quanto riguarda l’avionica.

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